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venerdì 28 settembre 2012

GORY TEX & PULPY FIX Episodio 5 "Mare d'inverno"









"Che pezzo di mussa!" esclamò Gory davanti al monitor del pc, in una noiosa serata d'inverno.
Attirò l'attenzione di Pulpy. 
Smise di rollare la seconda canna per dare un'occhiata: "Belin, ma chi è questa bella topa?" 
Una donna mora dal fisico asciutto, ma procace nelle curve giuste, si presentava nuda davanti alla webcam, in collegamento diretto.
Lasciando i due tipacci dalla bava colante incapaci di pronunciare altre parole, che non fossero grugniti o versi similari.
Il fatto miracoloso è che erano incappati in una casalinga annoiata, generosa ed altruista, che offriva spettacolini di autoerotismo, o sesso virtuale come si usava dire negli ambienti chattosi, senza dover digitare il proprio numero di carta di credito.
E per fortuna, perché nessuno di loro ne era fornito...
Alla fine, tutti sudati nonostante la stagione, decisero di rilassarsi consumando il secondo spinello, interrotto dalla avvenente sposa.
Il silenzio prolungato fu interrotto da Gory: "Sai la combinazione fortunata?".
"Che si fa vedere gratis?" chiese con sorriso malizioso Pulpy.
"Ma no, questo oramai è un fatto acquisito..." rispose quasi stizzito l'amico. E riprese: "Che questa Daniela abita a Jesolo!" rivelò con evidente soddisfazione.
"Culo rotto che non sei altro... dai!" afferrò subito l'altro, stranamente.

La settimana successiva arrivarono a Mestre in auto. 
Dovevano convincere, con le loro solite buone maniere, un grossista della zona a pagare la roba ricevuta il mese prima.
Il loro nuovo datore di lavoro, un boss marsigliese, stava perdendo la pazienza.
Giocavano in trasferta e la prudenza era necessaria per raggiungere l'obiettivo, situato in un campo minato di guardia-spalle presumibilmente armati.
Loro lo erano. Un motivo in più per non dare nell'occhio. Evitarono infrazioni stradali, litigi con schiamazzi vocali  e purtroppo super alcoolici e "fumo". 
Certe volte essere professionisti del crimine costava rinunce e sacrifici pesanti.
Che compensarono in parte con un pranzo di cucina tipica veneta, in un ristorante nei pressi della centrale piazza Ferretto. Innaffiato con una sola bottiglia di ottimo Merlot in due.
Saltato anche il dolce, dopo una breve passeggiata digestiva, si ritirarono nella suite dell'hotel a quattro stelle gentilmente offerta da "Monsieur Argent", uno dei più grandi trafficanti francesi di cocaina colombiana in ambito europeo. 
Per loro era un onore essere stati assoldati da lui, per di più a caro giusto prezzo.
Il piano lo avevano discusso nelle quasi quattro ore di autostrada da Genova.
In palio c'era anche la loro vita. Attesero il calare delle tenebre. 
Uscirono intorno alle 17 accompagnati da una fastidiosa ed umida nebbiolina, che però poteva giocare a loro favore.
Infatti riuscirono ad avvicinarsi al garage di fronte alla stazione praticamente invisibili.
Si appostarono ed attesero.
Dopo un'ora abbondante arrivarono tre persone, l'obiettivo e due palestrati omaccioni pelati.
Si avvicinarono a un suv nuovo fiammante, nero come la notte che tutto ingoia.
Pulpy sbucò all'improvviso dal pilastro vicino, con due pistole alla Tex Willer e mise sotto tiro le due fallite guardie del corpo.
Gory nel frattempo sviolinò un discorsetto al grossista, di nome e di corporatura.
Per renderlo più convincente tenne una pistola puntata sul suo volto gonfio, con il silenziatore appoggiato su una guancia. Ficcarglielo in bocca pareva esagerato.

Due giorni dopo giunse l'attesa chiamata al cellulare di Pulpy: "Il ciccione ha pagato. Monsieur Argent mi ha appena fatto accreditare il vostro saldo dove sapete e vi ringrazia"  comunicò formale il suo segretario personale.

Dopo aver verificato col portatile l'arrivo del malloppo Gory salutò l'amico che si stava preparando a ricevere una escort brasiliana.

Giunto nella spiaggia deserta si tolse scarpe e calzini e osservò le sue orme sulla sabbia fredda. La sua ombra fu coperta da un'altra. 
Insieme tornarono verso i palazzi che sovrastavano la passeggiata, alcuni alti come grattacieli.
Le onde, colpite dai raggi del sole basso e timido tra le nubi grigie, brillavano di tonalità verdi e blu scure.

Strinse Daniela assaporando la visione delle imminenti prestazioni che da virtuali sarebbero diventate reali, sensuali e chissà forse a tratti dolci e violente. 

Con la cornice di uno stupendo mare d'inverno.








3 commenti:

  1. Troppo sul pratico e sbrigativo. Attenzione le casalinghe insoddisfatte e facenti parte della categoria "ve la dò virtualmente x realizzare mai " potrebbero accigliarsi con tanto di disappunto. Per nn parlare poi delle vecchie che si mettono in gioco virtualmente x poi relizzare sporadicamente i membri vigorosi dei ragazzi...(mai gratis)
    Attenzione!

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  2. Come vorrei essere Daniela. Capace di innamorarsi virtualmente e con un seguito reale. Speriamo nn rappresenti una vecchia a cui piace il sadismo e voglia d'essere posseduta con tanto di frusta. Sai che effetto scontato!
    Mi sembra una tipica casalinga servita bene dagli uomini vogliosi e pronti a tutto x un avventura extra con tanto di gratuità.

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  3. Il racconto breve lascia spazio alla fantasia, ma è vero il tuo ultimo intervento, Daniela è riuscita a tramutare il virtuale in reale, con reciproca soddisfazione, mentre le modalità rimangono misteriose nel segreto della loro alcova!

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