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giovedì 4 luglio 2013

GORY TEX & PULPY FIX Episodio 9 "Una dura estate a mollo"



- Belin che male! - esclamò Gory, mentre Pulpy lo aiutava ad applicare del ghiaccio gel sul gomito.

Durante l'ultimo "lavoretto" degli scagnozzi avevano avuto l'ardire di difendere un tipo che dovevano mettere in riga, per conto di un boss di Caricamento.

Prima di rimetterci chi i denti chi la mascella erano riusciti a dare una sprangata a Tex; per evitare che lo beccassero alla testa aveva alzato il braccio, con quel bel risultato.

- Per fortuna non te l'hanno rotto, quei figli di bagascia - tentò di consolarlo Fix.

Mentre si scolava il terzo bicchiere di Jack Daniel's, in quella dannata ed afosa serata di luglio, il ferito stava seriamente pensando di mollare tutto, almeno per un po'.

- Ho bisogno di staccare la spina, di riposo da 'sta vita tutto stress - si confidò con l'amico, collega di mille criminose avventure calibro quarantacinque.

Uno sguardo fu sufficiente come risposta; era stata una dura estate per entrambi.

La mattina dopo alle 10 erano già in un'agenzia viaggi di una loro amica di bevute notturne e, almeno con Gory, di scopate selvagge.  

- Lo so - cercò di spiegare la bionda Samanta - il nome Ibiza evoca discoteche, confusione, sesso, droga, tutta roba che avete qua dodici mesi all'anno e da cui volete fuggire...

I due si guardarono con occhi da silenzio assenso, rivolgendosi poi a lei, sempre zitti, con quella faccia che dice inequivocabile "e allora?".

- Vi mando in un grazioso paesino del nord dove vi sembrerà di essere in paradiso.

Detto fatto, quel fine settimana, dopo un breve volo aereo, si ritrovarono con una bella macchina a noleggio, il pieno di benzina ed una cartina in mano.

- Samanta aveva ragione da vendere - sorrise Pulpy mentre parcheggiava l'auto nel centro di San Carlos de Peralta, a fianco della tipica chiesa in muratura bianca stile Messico, con fiori rampicanti viola dal nome sconosciuto che ne rallegravano il muro laterale. 

Dopo aver sistemato i pochi bagagli nell'appartamento in affitto scesero per visitare quel piccolo e tranquillo paese nella parte nord orientale dell'isola. 

Sulla strada poco trafficata, in piena curva, c'era un baretto carino che poi scoprirono essere frequentato anche e soprattutto da vecchi hippy o hippie che dir si voglia, sbarcati negli anni '70 e mai più ripartiti.

Dopo una bella bevuta si fecero preparare dei gustosi panini con formaggio e salumi locali, misero quattro bottiglie di birra nella borsa frigo e si diressero verso Portinax.

La strada costeggiava un mare blu intenso, a tratti semi nascosto da una tipica vegetazione mediterranea, mentre il vento, ospite quasi sempre presente e gradito, accarezzava i loro visi lieti.

- Una specie di aria condizionata naturale - disse Gory, che se la godeva un mondo, nella parte del malato servito e riverito dall'amico autista.

Si fermarono in una spiaggia, poco lontano.

Il tempo di posare l'armamentario balneare e di spogliarsi e si tuffarono in quell'acqua limpida, calda, accogliente, spruzzandosi a vicenda, Gory naturalmente con un braccio solo.

Più che criminali e killer incalliti sembravano ragazzi alla fine della scuola.

- Finalmente a mollo! - esclamarono in coro.


2 commenti:

  1. Alberto da Camisano5 agosto 2013 alle ore 10:58

    Cacchio. Taglio cinematografico: sembra un "corto".

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  2. E' il risultato del corso di scrittura creativa, di una mia scoperta tendenza che ha creato lo stile, di una mia pigrizia alla scrittura "lunga" (infatti non riesco a terminare il mio primo romanzo Passione Omicida) e della lettura dei maestri americani di noir/crime del calibro di Don Winslow, James Ellroy e Joe R. Lansdale!

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