Cerca nel blog

martedì 28 luglio 2015

GORY TEX & PULPY FIX episodio 19



   

"VITO REGISTA NUDO"

- Te lo ricordi Vito il regista nudo? - chiese Roberto a Luca, il suo migliore amico nonché compagno di avventura nel loro passato di radio private a Genova.
- Come no, come sta?
- Di salute bene, solo che si è cacciato nei guai. Sua madre mi ha raccontato che si è innamorato di una bagascia made in Brasil, qualcuno l'ha fatta fuori e ora la polizia dà la colpa a lui.
- Belin che storia! Pensi che sia stato lui?
- Non dire belinate, lo sai che è un pezzo di mollica di pane, non farebbe del male neppure a una mosca che gli pisciasse sul naso!
- Allora come facciamo a dargli una mano?
- Questo è un lavoro per Gory Tex e Pulpy Fix!
Luca e Roberto si recarono in Via San Luca, già sede di Radio Genova Reporter dei bei tempi anni '80 di antica memoria, sedettero dentro un bar con aria condizionata e attesero l'arrivo dei due salvatori della patria.
Era meglio averli amici. Navigavano nell'humus dei traffici illeciti della città, al servizio di boss senza scrupoli per compiti tipo spedizioni punitive, recupero crediti, sino all'omicidio su commissione, sempre se meritato, secondo un loro codice d'onore, e lautamente ricompensato. Si erano conosciuti durante una rissa in discoteca, durante la quale avevano evitato che degli energumeni li assalissero alle spalle. Era bastato questo per metterli a loro disposizione in caso di bisogno.
E quello lo era, che caso! Appena arrivati li informarono, offrirono loro un doppio aperitivo, naturalmente alcolico anzi super alcolico e se ne andarono fiduciosi.
- Che ne pensi? - chiese Gory.
- L'unico modo è scoprire il vero colpevole - sentenziò Pulpy.
- Diamoci da fare - si alzò il socio, portandosi via una pizzetta.
La notte fu proficua. Il loro giro di informatori, tra minacce, ricatti e promesse, girò a meraviglia e poco dopo mezzanotte avevano già il responsabile legato su una sedia, in uno dei loro rifugi sulle alture cittadine.
La mattina successiva, con abrasioni a polsi, caviglie e in altri posti nascosti, il tale Pippo Calogero detto Accendino per la mania di incendiare cose e persone, fu lasciato poco distante la Questura dove, "volontariamente", spifferò la verità al dirigente e poi al magistrato, che dispose la liberazione di Vito.
Il pomeriggio, alle 17.30 circa, Luca e Roberto lo abbracciarono all'uscita del carcere di Marassi. Vito, commosso, assieme alla mamma, non faceva altro che ringraziarli. Poi un pensiero irruppe nella sua mente sconvolta da quegli interminabili giorni in cella di isolamento: - Belin, ragazzi mi avete fatto il più bel regalo di compleanno!

Nessun commento:

Posta un commento