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giovedì 17 settembre 2015

NOTTE FONDA pubblicato nel libro "GENTE CHE SCRIVE... SUL MARE"



Incipit di NOTTE FONDA
di Roberto Scudeletti

Svegliarsi all’improvviso senza ricordare dove. Allungare una mano nel letto e sentire la pelle di una donna a fianco. Portarsela sulla fronte, per sottolineare la presenza di un forte mal di testa, frutto di una sbornia da chilo, anzi da quintale.
Alzarsi in mutande e, a tentoni nella casa sconosciuta, procedere sino ai miseri fasci di luce che riescono a penetrare dalle liste di legno della porta persiana alla genovese, mentre il vento si sente soffiare, voglioso di entrare.
Spalancare le due ante come fosse un armadio su vestiti colorati piuttosto che sulla strada Aurelia e sul mare, leggermente mosso, le onde, la schiuma, il rumore di sbattimento contro scogli e pietrine di spiaggia, un modo naturale di ricevere il buon giorno dalla vita.
La padrona di casa che ti chiede cosa stai facendo, invitandoti a tornare nel talamo, senza specificare se per continuare a dormire o per un amplesso che non sai se sarebbe una replica, ma speri proprio di sì; di sorelle non ne hai bisogno, sei figlio unico e va bene così!
Chiedere il permesso per mettere su il caffè, deludendola in entrambe le ipotesi; farla così rigirare sul fianco e riaddormentare in un nano secondo. Meglio va. Sei un trafficante di essere umani, non una balia. Il prossimo carico arriva tra due ore, devi presentarti lucido e riposato, nessun errore è permesso. 

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